MYTHOS di Stephen Fry
STORIE ANTICHE
I miti greci, tramandati attraverso i millenni, fanno ormai parte del DNA culturale dell’Occidente e hanno ispirato un’infinità di scrittori e artisti (da Shakespeare a Michelangelo, da James Joyce a Walt Disney). Ma quando le antiche storie dei titani e degli dei, che tutti noi pensavamo di conoscere, finiscono nelle mani di un maestro divertente ed elegante come Stephen Fry, quello che ne viene fuori è un racconto perfetto per la nostra epoca: Mythos (2018), edito da Tea, che di Fry ha pubblicato anche Troia ed Eroi.
Stephen Fry è attore (un film su tutti: Wilde, dove è protagonista e per cui ha vinto il Golden Globe) e regista (Bright Your Things), drammaturgo e sceneggiatore (Lucky Break), un’icona della cultura pop inglese nonché voce originale di tutti e sette gli audiolibri in lingua inglese di Harry Potter. E se il nome di Mycroft Holmes non vi dice niente, molto male.

I MITI DI OGGI
Dalla nascita dell’universo (il Caos primordiale), passando attraverso i vari ordini di creazione (titani, divinità, genere umano) fino a una rassegna di quelli che lo scrittore definisce “i giocattoli di Zeus” (noi poveri mortali), il genio creativo dell’autore, unito alla sua cultura enciclopedica e il suo impareggiabile umorismo, riscrive i miti in maniera intelligente e divertente. Da una parte abbiamo gli dei che puniscono l’uomo per invidia, dall’altra abbiamo gli umani che vengono puniti perché osano sfidare gli dei (come Aracne la tessitrice che peccò di hybris); ancora, se da un lato ci sono dei che farebbero di tutto per amore (Prometeo che dona il fuoco, Ade che rapisce Persefone) dall’altra abbiamo gli uomini che si sono macchiati dei crimini più nefandi (Sisifo… what else?). In questa raccolta di spumeggianti racconti si presentano quindi tutti gli opposti e ogni sfumatura dello spettro, abbiamo dissolutezza e giustizia, abbiamo trionfi e tragedie.
Quando la penna lucida e ironica di Fry ci racconta di questi dei audaci e geniali che amano e litigano, che desiderano e ingannano a un modo che riesce soltanto a loro, riesce a farci sussultare e stupire, ci fa innamorare e disperare, piangere ed emozionare: perché oggi come ieri l’umanità rimane tragica, e insieme comica. Sono pagine in cui traspare tutto l’amore dell’autore, e ti fa amare la materia come solo i migliori professori sono in grado di fare.

CONCLUSIONI
I tanti nomi possono spazientire man mano che gli intrecci aumentano. Ma l’umorismo che traspare nei dialoghi e nelle note funziona alla grande: come se i miti avessero lasciato le aule di scuola per entrare in un film dei Monty Python. Ciascun lettore ha i suoi miti preferiti (il vaso di Pandora, la nascita di Atena, Amore e Psiche, ecc.), Fry ci rinfresca la memoria e, grazie a questo infinito carosello di metamorfosi, ci insegna un sacco di cose nuove, pure sul significato delle parole che utilizziamo nel linguaggio comune, e sull’origine di molte tradizioni occidentali.
Esaltare la ricchezza e la profondità del mito serve proprio a illuminare il nostro presente. Da qui emerge la modernità del pensiero greco che ha dato un nome a tutte le stelle che brillano sopra la nostra testa. L’inedito approccio di Mythos ci fa riflettere su come culture distanti geograficamente siano in realtà accomunate da molti più elementi di quanti non avremmo mai pensato.
Finito di leggere: martedì 27 giugno 2023.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Mythos di Stephen Fry, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.