Sam Claflin è Edmond Dantes ne IL CONTE DI MONTECRISTO
Sam Claflin è Edmond Dantes, l’iconico protagonista de Il Conte di Montecristo, una nuova serie TV tratta dal romanzo di Alexandre Dumas (leggi qui il match senga gloria Il Conte di Montecristo vs Kill Bill). Nel cast anche Ana Girardot, Mikkel Boe Folsgaard, Blake Ritson, Karla-Simone Spence e gli italiani Michele Riondino, Lino Guanciale, Gabriella Pession e Nicolas Maupas. La regia è affidata al Premio Oscar e Palma d’Oro Bille August. Lo show si compone di 8 puntate della durata di 52 minuti ciascuno, ed è prodotto da Palomar in collaborazione con DEMD productions e in collaborazione con Rai Fiction, France Televisions, Mediawan Rights ed Entourage che hanno interamente finanziato la serie: una produzone indipendente che rientra tra i nuovi progetti dell’Alleanza Europea. Le riprese si terranno in Francia, Italia e Malta fino a metà dicembre.

Ecco la descrizione ufficiale da Amazon: “Ha centosettant’anni, ma non perde un colpo. Pubblicato a puntate fra l’agosto 1844 e il gennaio 1846 sul “Journal des Débats”, mentre Dumas lo stava ancora scrivendo (con l’aiuto di un ghost-writer, Auguste Maquet), senza sapere nemmeno lui come l’avrebbe concluso, e intanto metteva in cantiere altri due o tre romanzi, “Il conte di Montecristo” ha lasciato, e lascia tuttora, col fiato sospeso folle di lettori di ogni estrazione sociale e di ogni paese. Nessun romanzo, forse, ha avuto tante edizioni (settantasei solo in Italia, già dal 1846), tanti adattamenti cinematografici (il primo nel 1922) e televisivi; è diventato un musical, un fumetto con Paperino, è stato immortalato sulle figurine Liebig e condensato nelle strisce della Magnesia San Pellegrino; oggi ispira la serie americana “Revenge”. Tutti quindi possono dire di conoscerne almeno a grandi linee la trama e il protagonista, anche chi non lo ha mai letto. Ma non c’è trasposizione, necessariamente lacunosa, data la mole del romanzo, che valga il godimento di aprirlo e rimanere intrappolati senza scampo nel suo inesorabile ingranaggio narrativo, che funziona sempre anche se si sa già come andrà a finire la vicenda. I suoi stessi difetti, le ripetizioni, le digressioni, le zeppe, sono funzionali al piacere della lettura.”