BARBABLU’ di Kurt Vonnegut

BARBABLU’ di Kurt Vonnegut

COME IN UNA FAVOLA

Kurt Vonnegut è stato molte cose. Tra cui studente di biochimica e antropologia, prigioniero dei tedeschi sotto le armi, cronista e pubblicitario a New York. Soprattutto è uno dei massimi scrittori americani, quasi tutte le sue opere sono da noi pubblicate con Feltrinelli (leggi QUI la recensione di Ghiaccio-nove).

Accompagnato dal sottotitolo Autobiografia di Rabo Karabekian, il romanzo Barbablù (1987) non ha niente a che vedere con i celebrati romanzi fantascientifici della prima parte della carriera, ed è in effetti narrato in prima persona dal protagonista che racconta sia la propria autobiografia sia il diario dell’estate 1987.

Rabo Karabekian è un eccentrico pittore senza un occhio e collezionista d’arte, vedovo di origini armene (e parlando dei genitori immigrati fa menzione del primo grande genocidio del secolo scorso, noi ne abbiamo parlato QUI recensendo Una famiglia armena di Laura Ephrikian). Rebo vive in una grande casa sulla riviera di East Hampton insieme alla cuoca e la figlia di lei, Celeste.

Barbablù_Libri Senza Gloria
Barbablù_Libri Senza Gloria

La casa è stata ereditata da sua moglie Edith Taft, già vedova nonché pronipote (nella finzione) del Presidente Taft. In questa dimora californiana Rebo ospita un’importante raccolta di quadri dell’espressionismo astratto. Da dove provengano (e cosa significhino queste tele) rimane un mistero. Ma il mistero più grande è cosa nasconda Rabo Karabekian nell’antico patataio accanto alla casa. Alle insistenti domande di una curiosa ospite, Circe Berman, per sapere cosa contenga il capannone, Karabekian risponde che quello studio sta a lui come la porta proibita sta a Barbablù. Nell’omonima favola di Perrault, Barbablù diceva infatti alla sua giovanissima sposa che poteva entrare in tutte le stanze del castello tranne una. E come la moglie di Barbablù, anche Circe riuscirà a scoprire il segreto.

CONCLUSIONI

Barbablù è un romanzo breve che dà il meglio nei numerosissimi salti temporali, che mai confondono. Il periodare rapido e incalzante si sposa con il carosello di strani personaggi, dal mecenate mai esistito Terry Kitchen agli artisti realmente esistiti Jackson Pollock e Mark Rothko.

Abbiamo a che fare con una nuova satira pungente di Vonnegut della società americana a lui contemporanea e in particolare del mercato e del mondo dell’arte. Altro tema ricorrente è quello della guerra, totalmente insensata, durante la quale il protagonista compra per pochi soldi opere di enorme valore fino a comporre una gigantesca pinacoteca.

La distaccata ironia di Vonnegut non manca mai, egli ha la battuta pronta a differenza del suo protagonista. Questi, invece, dopo una lunga vita passata a sminuirsi, troverà la rivalsa su se stesso proprio nel segreto che nasconde nel patataio.

Finito di leggere: sabato 28 dicembre 2024.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Barbablù di Kurt Vonnegut, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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