HEAT WAVE di Richard Castle
HEAT & ROOK
Nikki Heat è una brillante e bellissima poliziotta della squadra omicidi di New York. Mentre la città è sconcertata da un’anomala ondata di caldo, Heat si trova a indagare su una serie di delitti che sconvolgono il mondo della finanza di Wall Street. Da notare, però, come la sue preoccupazioni maggiori non derivano dai killer ma dall’ingombrante quanto presunta collaborazione con il reporter Jameson Rook.
L’ALTER EGO DELL’ALTER EGO DELL’ALTER EGO
Il giornalista vincitore del Premio Pulitzer Jameson Rook è l’alter ego letterario del suo autore Richard Castle, scrittore di numerosi bestseller tra i quali l’acclamata serie con Derrick Storm. Ecco, il personaggio di Derrick Storm è stato il primo alter ego di Richard Castle. Fatto fuori Storm, Castle si fa un altro alter ego: Jameson Rook. Da quando? Da quando anche lui si è ritrovato a risolvere personalmente casi di omicidio affiancando in strada come consulente la detective della polizia di New York Kate Beckett, che ha successivamente trasformato nel personaggio letterario di Nikki Heat… protagonista di Heat Wave (2009), primo romanzo di una serie di dieci (ad oggi) da noi pubblicati da Fazi Editore.

Ora, per chi non lo avesse capito, Richard Castle non esiste. Questo famoso scrittore di romanzi gialli è il protagonista della serie TV Castle (andata in onda dal 2009 al 2016) interpretato da Nathan Fillon. La detective Kate Beckett è anch’essa un personaggio di finzione, interpretata sul piccolo schermo da Stana Katic. Per giocare con il pubblico, la produzione ha commissionato una serie di pseudobiblia pubblicati a nome di Richard Castle. Ma chi si nasconde davvero dietro questo pseudonimo?
Un indizio ce lo dà la biografia letteraria di Richard Castle: è scritto che il suo primo libro, Tra una grandinata di proiettili, pubblicato quando frequentava ancora il college, è stato insignito del prestigioso Tom Straw Award for Mistery Literature. Ora, questo premio non esiste. Ma Tom Straw è molto reale, e difatti è lui il ghostwriter che si nasconde dietro lo pseudonimo di Richard Castle. Mal di testa? Niente di strano, abbiamo a che fare con l’alter ego (Tom Straw) dell’alter ego (Richard Castle) dell’alter ego (Jameson Rook).
POLIZIOTTO E NON-POLIZIOTTO
Ai limiti della novelization (leggete meglio QUI cosa significa nella recensione che abbiamo fatto a C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino), Heat Wave non è il fedele adattamento di nessuna puntata, anche se inizio, sviluppo e scioglimento seguono le dinamiche classiche di un episodio televisivo. Pure i personaggi di contorno ricordano le loro controparti televisive: come i detective Raley e Ochoa ricordano Ryan ed Esposito, l’anatomopatologa Lauren Parry ricorda Lanie Parish il medico patologo del dipartimento di polizia, e Don, l’ex Navy Seal con il quale Nikki si allena a karate e va a letto, ricorda l’addestratore Mike Royce ucciso nella terza stagione, così come il capitano Montrose ricorda il capitano Montgomery.

Purtroppo, per chi non conosce la serie televisiva, risulterà particolarmente difficile accettare sulla fiducia la “convivenza forzata” fra Heat e Rook: infatti non si capisce perché un giornalista debba condurre questa inchiesta sul campo collaborando con una detective, spalleggiandola dalla scena del crimine alla sala interrogatori, come un partner a tutti gli effetti. D’altra parte è difficile immagine questi due senza il carisma e i volti di Nathan Fillon e Stana Katic, anche se a quanto pare la chimica era solo sullo schermo, perché nel dietro le quinte i due neanche si rivolgevano la parola.
Uno dei principali difetti di questo primo romanzo è proprio che qui la collaborazione fra i due viene data per scontata e dispiace constatare come non si sia tentato un effettivo adattamento, con le dovute differenze, del primo episodio della serie per spiegare quantomeno come sia nata questa inusuale partnership non tanto fra poliziotto buono e poliziotto cattivo, ma nella variante poliziotto e non-poliziotto.
COPPIA CHE SCOPPIA
Il rapporto fra Heat, tranquilla e riservata, appassionata di film d’animazione e musical di Broadway, e Rook, eccentrico ed entusiasta, dalle amicizie altolocate, è il vero punto di forza di queste storie: all’inizio si odiano, trovano il modo per andare d’accordo, e forse potrebbe nascere qualcosa più di una semplice amicizia.

Se il romanzo comunque funziona raccontato dal punto di vista di Heat, viene meno la sospensione della verosimiglianza quando vengono fatti commenti sibillini al sarcasmo, alla faccia da paraculo e all’essere fuori dagli schemi di Rook: se queste sono caratteristiche intrinseche di Castle, e di cui lui stesso non dovrebbe accorgersi per farle funzionare alla grande, il fatto che le trasmetta al suo alter ego per contraddistinguerlo e poi le descriva anche, fa venire meno la credibilità dello pseudobiblion, così come la natura implicita da “enemies to lovers” esistente fra lui e Nikki, che sopporta il primo con disappunto pur essendone diventata la musa ispiratrice.
Spoiler: in Heat Wave i due andranno a letto, e questo provocherà uno spassoso battibecco fra Castle e Beckett nella seconda stagione, quando commenteranno proprio questa scena nel libro. Al contrario, nella serie la tensione sessuale fra i due viene portata così tanto per le lunghe da sfinire persino gli spettatori più affezionati.
CONCLUSIONI
Il fatto che i ringraziamenti finali siano un insieme di easter egg per la felicità dei fan della serie conferma che quello di Heat Wave è a tutti gli effetti un universo parallelo al famoso dramedy (non solo poliziesco, anche commedia sentimentale).

Lo stile di scrittura è semplice, fa procedere la trama a forza di colpi di scena e dialoghi frizzanti, esattamente come nello show, ma che può essere apprezzato anche da chi non sa minimamente di cosa parliamo. Per tutti gli altri, questo libro si propone come un gioco interattivo fiction-non fiction potenzialmente infinito. Intrigante come una puntata qualsiasi, quindi niente più di questo: una buona sceneggiatura ma neanche troppo originale.
Per cui sospendiamo ancora una volta la verosimiglianza, e accettiamo che almeno nella fiction questo libro sia stato un successo editoriale e soprattutto sia stato universalmente apprezzato.
Finito di leggere: domenica 31 luglio 2022.
Nel salutarvi, vi invito a leggere Heat Wave di Richard Castle, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.