LE AVVENTURE DI TOM BOMBADIL di J.R.R. Tolkien
ANDATA E RITORNO
Le avventure di Tom Bombadil è l’unico testo sulla Terra di Mezzo, assieme a Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, pubblicato in vita da John Ronald Reuel Tolkien (leggi QUI la recensione de Il Silmarillion). Si tratta di una raccolta di sedici racconti in versi che alternano filastrocche scioglilingue a vere e proprie ballate romantiche e che mettono Tom Bombadil, il saggio quanto stravagante abitatore dei boschi, insieme a gnomi, streghe, giganti, draghi e uomini nei luoghi fiabeschi resi famosi dalla trilogia letteraria principale.
Nella Prefazione l’autore disquisisce della presente raccolta come fosse autentica. A suo dire le poesie sono tradotte perlopiù dal vasto repertorio di leggende e gesta della Contea conosciuto come Libro Rosso dei Confini Occidentali, citato più volte nel prologo e nelle appendici de Il Signore degli Anelli ma anche ne Lo Hobbit. Abbiamo a che fare con uno pseudobiblion redatto in pelle rossa da Bilbo Baggins e, secondo l’artificio narrativo, conservato a Sottotorri dai Belpiccolo, i Custodi dei Confini Occidentali (da qui il titolo dell’opera immaginaria), che sarebbe la famiglia di Elanor figlia di Sam Gamgee, il quale aveva ricevuto il Libro dalle mani di Frodo, a cui era stato donato a sua volta da Bilbo. Tale Libro Rosso sembra includere pure informazioni tratte dal Gianopelle, l’insieme di annotazioni su nascite, morti e compravendite redatto dai membri della famiglia Tuc.

Se l’originale Libro Rosso è andato perduto, la prima copia fu portata a Gondor dal Conte Peregrino I, vecchio compagno di Frodo, e perciò detta Libro del Conte. Una copia di quest’ultimo, fatta dal pronipote di Peregrino e portata nella Contea, e detta di Findegil, è sopravvissuta fino a Tolkien che ne è riuscito a operare la traduzione dal linguaggio originale della Terra di Mezzo all’inglese contemporaneo.
Alla trascrizione letterale dei testi, Tolkien preferisce rispettare la struttura, riprodurre la musicalità e ricostruire la ricchezza di significati allegorici e rituali. Numera le poesie, tutte in rima e di metrica varia, e pur non garantendone la paternità (oltre a Bilbo, potrebbe esserci lo zampino di suoi amici e discendenti) li colloca alla fine della Terza Era (solo un pezzo, il penultimo, è della Quarta Era, intitolato La campana del mare ma conosciuto anche come Il sogno di Frodo), quindi li divide principalmente tra poesie di origini Hobbit e manipolazioni successive (sempre ad opera degli Hobbit) di leggende molto più arcaiche. Questo si evince dalle caratteristiche di allegria e frivolezza proprie dal popolo dai grandi piedi. Se da un lato questi testi forniscono informazioni inedite come i nomi dei sette fiumi di Gondor (avviene nel conclusivo L’ultima nave), poiché vengono classificati come contributi del folklore degli Hobbit (a loro volta influenzati dall’ampliamento degli orizzonti in seguito ai contatti con Gran Burrone e Gondor) non è di conseguenza certo che possano far parte del canone.

NELLA TERRA DI MEZZO
Solo le prime due poesie riguardano Tom Bombadil e la prima dà il titolo all’intera raccolta: quella che riguarda l’incontro con la figlia del fiume Boccador, la lotta contro il Vecchio Uomo Salice, la trappola del Tasso e il confronto con lo Spettro dei Tumuli. La seconda poesia, sempre fatta derivare dalla Terra di Buck e del Dingle, riguarda un viaggio in barca di Tom che viene disturbato da vari animali (uno scricciolo, un Martin pescatore, una lontra e un cigno) e pure dagli Hobbit.
Come è noto, poiché Tolkien è stato avaro di informazioni su di lui e la sua natura, Bombadil rimane uno dei personaggi più misteriosi di questo Medioevo fantastico tanto che alcuni ipotizzano che l’eccentrico e benevolo tipo possa essere l’incarnazione di Eru Ilùvatar, il Creatore di Arda (a tal proposito la fanciulla acquatica dice: “lui è” e “Tom Bombadil è Signore“). Per la prima volta è apparso in live action, interpretato da Rory Kinnear, nella seconda stagione de Gli Anelli del Potere.

Alcuni versi si ipotizzano tradotti dall’elfico, come quelli de Il cavaliere errante che è una poesia ascrivibile al genere molto amato degli Hobbit la cui fine riprende l’inizio, oppure Il tesoro in cui un drago dà tormento ad elfi, nani e umani rubando i loro preziosi. Presente La principessa Me che, specchiandosi nelle acque dello stagno, vede riflessa la principessa Te, una sua copia ma a testa in giù. Un dittico di sfortunato peregrinare quasi mitologico è composto da: L’Uomo della Luna andò a letto troppo tardi perché si era ubriacato in una locanda, e L’Uomo della Luna scese troppo presto precipitandosi e smarrendosi in una baia.
Le simpatiche poesie Il Troll di pietra e Pierino il goloso (sempre a tema troll, ma di professione pasticciere) sono più simili a barzellette e vengono attribuite allo spiritoso Sam. Sempre Sam ne Il Signore degli Anelli cita la poesia Olifante, pezzo che descrive degli enormi pachidermi così chiamati. Dai marginalia del Libro Rosso (e ispirato ai bestiari medioevali) provengono il cupo La sposa dell’ombra e il preistorico Fastitocalone, una tartaruga così enorme da essere scambiata per un’isola dai marinai che le salgono sul dorso. Nella poesia dedicata ai Mewlips, creature in agguato nelle caverne di una valle buia per catturare e mangiare le persone, vengono nominati i monti Merlock, ai quali è stata intitolata la catena dei Merlock Montes su Titano. A un bestiario più comico, e ancora a firma SG (Sam Gangee), ammicca Il gatto.

CONCLUSIONI
Il libro si legge tutto d’un fiato, rimarrà deluso chi si aspettava una narrazione più affiatata della Terra di Mezzo ma chi vuole semplicemente immergersi nelle atmosfere dell’universo di Arda sarà accontentato. Un’opera da collezionare, anche per via dell’incantevole copertina flessibile, con texture piacevole e angoli stondati, e dell’impaginazione con testo inglese a fronte.
L’arte poetica di J.R.R. Tolkien ha forgiato per noi delle canzoni (e tradizioni) diverse tra loro, molto affascinanti e melodiose, da leggere e rileggere.
Finito di leggere: venerdì 23 maggio 2025.
Nel salutarvi vi invito a leggere Le avventure di Tom Bombadil di John Ronald Reuel Tolkien, ultimo appuntamento della nostra rassegna, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.