VIVI E LASCIA MORIRE di Ian Fleming

VIVI E LASCIA MORIRE di Ian Fleming

BOND RITORNA

Forte di un parere favorevole dello scrittore Somerset Maugham e di un contratto per altri tre titoli con l’editore Jonathan Cape, Ian Fleming scrisse Vivi e lascia morire nel 1953, cioè nelle settimane precedenti all’uscita in libreria di Casino Royale (leggi QUI la recensione).

Nel prologo i chirurghi hanno ricucito la cicatrice sulla mano di James Bond (un carattere russo che lo marchiava come spia) ma non hanno potuto far niente per quella sulla guancia (segno della forte continuità con la precedente missione). In questa seconda avventura della famosa spia britannica, Fleming affina due figure ricorrenti della sua saga, ogni volta incarnati da diversi personaggi: quello della Bond Girl e quello del Bond Villain.

GIRL & VILLAIN

Dopo Vesper Lynd facciamo la conoscenza di Solitaire alias Simone Latrelle, una ambigua veggente vudù con occhi quasi viola, i capelli quasi blu, e un legittimo sospetto di verginità. Per quanto riguarda il cattivo bisogna fare i conti con il “capo” di Solitaire ovvero Mr Big (niente a che vedere con Sex and the city): occhi gialli, pelle grigia, il corpo enorme sorretto a stento da un corpo malato, e il più che legittimo sospetto di essere in realtà lo zombie del sommo sacerdote vudù Baron Samedi.

Secondo i dossier egli è in realtà un criminale che durante la guerra ha lavorato per l’OS venendo decorato in Francia, e poi studiando a Mosca dove è diventato agente sovietico. Il suo quartier generale è ad Harlem, la capitale dei neri. Durante il colloquio con M (fa ridere che Bond non osi accendere nemmeno la sigaretta senza permesso, mentre nei film fa il gradasso con il suo speriore) il capo dell’MI6 dice che i neri ormai si stanno facendo notare in sempre più campi del sapere, e adesso uno di loro ha addirittura ambizioni mondiali da gangster. James ribatte che ha sentito di potenti criminali cinesi, qualcuno anche giapponese, però mai di neri: soprattutto se gli metti una bottiglia a fianco, dice, stanno buoni. M lo corregge: il loro Mr Big non è del tutto nero, forse per questo emerge rispetto a tutti gli altri… Ma sarà lo stesso Mr Big nel faccia a faccia conclusivo, poco prima della classica scena di arzigogolata tortura cui sottoporrà Bond e Solitaire, a definirsi il primo grande criminale nero al mondo.

James Bond (che, diversamente dai film, ha paura e prega Dio quando sta per morire) legge anche molti libri, compresi quelli sulle superstizioni locali. Bond non si meraviglia del fatto che Mr Big trovi nel vudù “un’arma efficace per dominare menti che si impressionavano per una piuma bianca di gallina o due bastoncini visti per strada.” A chi gli dice che la politica con Mr Big deve essere “Vivi e lascia vivere“, Bond risponde che quando incontra un uomo del genere il suo motto è “Vivi e lascia morire.”

Fa il suo ritorno da Casino Royale Felix Leiter, agente della CIA e frequente collaboratore di Bond, con il quale trascorre una notte brava nei locali notturni di Harlem e che a questo giro rischia di fare una bruttissima fine. Quando Bond raggiunge Felix a New York, anzitutto deve “americanizzarsi“: tiene un corso di aggiornamento in proposito, e studia tutte le differenze con l’Inghilterra come “le numerose donne al volante con gli uomini al loro fianco imperturbabili“. A proposito di Mr Big Felix dice “i negri mi piacciono… e, non so come, loro lo capiscono“, dopo avere addotto varie motivazioni conclude “e poi li ammiro per come si stanno facendo valere… anche se, perdio, non so immaginarmi come andrà a finire“. Ad esempio, vorremmo rispondere a Felix, a partire dal 2006 in Casino Royale sarai interpretato proprio da uno strepitoso attore afroamericano, Jeffrey Wright.

Al posto di Lynd o Mathis troviamo stavolta come agente locale in appoggio a Bond in Giamaica, tale Quarrel, che comparirà in più romanzi, e che qui assiste 007 nel mozzafiato finale subacqueo.

NON UNO MA TRE FILM

A parte il titolo, il film Agente 007 – Vivi e lascia morire (1973) di Guy Hamilton, il primo dei sette con Roger Moore come 007, si discosta dalla trama del romanzo. A partire da Mr Big, che sul grande schermo diventa un narcotrafficante il cui vero nome è Kananga, al contempo il primo ministro di una minuscola repubblica caraibica. 007 viene inviato in missione per indagare sull’omicidio di tre colleghi agenti, ritrova Felix che indaga su Mr Big e Quarrel (in realtà il figlio del personaggio letterario, già apparso nel primo film, Agente 007 – Licenza di uccidere, dove era interpretato da un altro attore). Stavolta è David Hedison a indossare i panni di Felix, mentre Jane Seymour è la cartomante Solitaire, che quindi si trasforma da nera a bianca. Unico elemento ricorrente con i film di Sean Connery (e George Lazenby) è Bernard Lee come M, il capo dell’MI6. La caratterizzazione sopra le righe si rifà alla blaxploitation del periodo, dove però i “negri” (come vengono chiamati nel film) sono tutti cattivi. La canzone principale del film, Live and Let Die, che appare come da tradizione durante i titoli di testa (e di chiusura), è stata scritta da Paul McCartney e dalla moglie Linda, ed eseguita dai due assieme ai Wings, e fu candidata ai Premi Oscar di quell’anno. Nella scena iniziale Bond passa la notte con un’agente segreta italiana di nome Caruso, ma nel nostro doppiaggio cambia nome e nazionalità diventando francese.

Molti elementi del libro verranno però ripresi in altri film della saga. In Solo per i tuoi occhi (1981), il primo ad essere diretto da John Glen e la quinta volta di Moore come Bond, 007 e la bond girl Melina Havelock (Carole Bouquet) sono legati a una corda e trascinati in mare per essere divorati dagli squali, come Bond e Solitaire nel romanzo. Inoltre 007 – Vendetta privata (1989), il quinto e ultimo diretto da John Glen nonché il secondo e ultimo con Timothy Dalton come 007, propone la scena della mutilazione di Felix Leiter. Tra l’altro interpretato sempre da David Hedson che, tornando a vestire i panni del personaggio a sedici anni di distanza da Vivi e lascia morire, diventa il primo attore nella storia della saga a reinterpretare il personaggio; anche se in questa nuova versione Felix non è più agente della CIA ma della DEA (cose che chiaramente non viene motivata). Inoltre il cattivo Franz Sanchez (basato sul narcotrafficante Pablo Escobar), proprio come Mr Big nel romanzo, nasconde la droga nelle vasche dei pesci in una ditta ittica che usa come copertura.

CONCLUSIONI

Tornando al libro, la trama accattivante si dipana per la prima volta in una serie di luoghi da sogno in giro per il mondo (altro tratto che diventerà caratteristico della saga). La pedanteria nelle descrizioni giamaicane viene alleggerita dallo snodo legato al ritrovamento del tesoro di un pirata, Henry Morgan detto il Sanguinario, e dal traffico illegale di monete avviato dalla cellula comunista di Mr. Big. Vivi e lascia morire è l’avventura più leggera, crudele e incalzante di 007.

Finito di leggere: giovedì 16 maggio 2024.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Vivi e lascia morire di Ian Fleming, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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