ASSASSIN’S CREED di Christie Golden

ASSASSIN’S CREED di Christie Golden

DAL GIOCO AL FILM AL LIBRO

Non è la prima novelization che leggiamo da queste parti (leggi QUI la recensione del romanzo C’era una volta a Hollywood tratto dall’omonimo film sempre di Quentin Tarantino). In copertina il “romanzo ufficiale del filmAssassin’s Creed non cita nemmeno il regista Justin Kurzel (autore anche del più recente, e molto più bello, The Order) ma la sceneggiatura di Michael Lesslie e Adam Cooper & Bill Collage.

Nato come prototipo di Prince of Persia, il game con il quale condivide alcune ambientazioni (oltre che un adattamento filmico fallimentare), il brand di Assassin’s Creed viene pubblicato per la prima volta su PlayStation 3. La popolare serie di giochi Ubisoft, con oltre 100 milioni di copie vendute e numerosi seguiti, ha avuto la sua prima trasposizione cinematografica con la suddetta pellicola del 2016: una storia originale, calata principalmente nella Spagna del XV secolo, e che condivide l’universo narrativo dei videogiochi.

Assassin's Creed_Libri Senza Gloria
Assassin’s Creed_Libri Senza Gloria

Nello stesso anno veniva dunque pubblicata pure la novelizzazione scritta da Christie Golden, autrice bestseller del New York Times e vincitrice di numerosi premi dedicati alla fantascienza. Scelta “sicura”, possiamo dire, in quanto la Golden, che ha all’attivo quasi cinquanta romanzi, ne ha scritti diversi ambientati in notissimi universi nerd (da Star Trek a Warcraft) compreso un sacro franchise come quello di Star Wars. La Golden ci ha preso gusto, pare, e così ha successivamente firmato anche Assassin’s Creed: Heresy, romanzo completamente originale, che sposta il focus dal presente all’epoca della leggendaria Giovanna d’Arco. Del resto lo stesso universo di Assassin’s Creed, potendo contare su una grande storia, aveva già avuto i suoi romanzi indipendenti, e non per forza novelizzazioni di videogiochi.

Si sa, la storia dei videogame con il cinema (e, in misura minore, anche con la tv) non è mai stata semplice. Se è vero che non sono più stati sviluppati i sequel del film in cui Michael Fassbender ha indossato i panni di Callum Lynch per via (non solo, ma ci arriveremo) della qualità del prodotto finito, è altrettanto vero che Christie Golden ha centrato (quasi) tutto quello che i cineasti avevano sbagliato. Andiamo con ordine, e partiamo dalla storia.

ASSASSINI CONTRO TEMPLARI

Callum Lynch si trova nel braccio della morte, condannato all’esecuzione. Inaspettatamente viene liberato all’ultimo minuto da una multinazionale, l’Abstergo, che lo sposta nella sua sede di Madrid dove, grazie all’Animus, una tecnologia rivoluzionaria in grado di sbloccare i ricordi genetici impressi nel DNA, Cal rivivrà durante la Santa Inquisizione nei panni del suo antenato Aguilar de Nerha.

Aguilar apparteneva a una misteriosa società segreta, gli Assassini, che ancora oggi sono in lotta contro i loro acerrimi nemici, ovvero i potenti e crudeli Templari: nell’Andalusia del 1942 il loro Maestro era Tomàs de Torquemada, anche conosciuto come il Grande Inquisitore. L’Abstergo ha bisogno che Cal riviva i ricordi genetici dell’Assassino per scoprire la collocazione del manufatto conosciuto come Mela dell’Eden. Lynch acquisirà dunque nuove conoscenze e capacità impensabili per poter fare la sua parte… anche nel presente!

La trama, tra fantascienza e storia, non tradisce quella videoludica, e non è mai appesantita al punto da allontanare chi si approccia alla materia per la prima volta (tanto sul grande schermo che sul foglio scritto).

FILM CONTRO ROMANZO

A dispetto delle sue ambizioni (e del budget) il film non è stato bene accolto dalla maggioranza del fandom (e dalla critica). Il motivo principale, probabilmente, è dovuto al fatto di aver concentrato maggiormente l’attenzione sul personaggio del passato (delegandogli tutte le scene d’azione, peraltro ricostruendo la scenografia alla perfezione e facendo recitare gli attori in castigliano), dimenticandosi che il vero protagonista si trova ad annoiarsi nel presente. Non aiutano i dialoghi grossolani e il ritmo spesso lento. Sta di fatto che il film non ha performato male al botteghino, e sulla mancata realizzazione della trilogia prevista ha pesato di più l’acquisizione della Fox (lo studio che avrebbe dovuto produrla) da parte della Disney (che evidentemente aveva altri piani).

Come già anticipato in premessa, Christie Golden mette le pezze dappertutto concentrandosi maggiormente sul personaggio del presente e, rielaborando la sequenza degli eventi, dà anche un andamento più coinvolgente. Si potrebbe obiettare che sulla pagina c’è anche la possibilità di approfondire meglio e di inserire tutte quelle scene tagliate dal montaggio finale; per contro, si può replicare che al libro manca comunque tutto l’apparato audiovisivo che aiuta l’immersione come se ci trovassimo noi per primi dentro l’Animus.

Non tutto però nel romanzo funziona alla perfezione. Non è mai facile rendere trasformare le scene d’azione viste sullo schermo in descrizioni su pagina, la Golden ci riesce molto bene ma a lungo andare questo accumulo rischia anche di distrarre e annoiare. Inoltre i nemici cadono come mosche senza che l’Assassino si ponga mai la questione etica, o quantomeno che la cosa sia geneticamente affrontata.

Il voltafaccia finale di Sofia è improbabile, come d’altronde è incomprensibile il perché rifiuti il genocidio che vuole compiere il padre ritenendolo sbagliato in quanto tale, ma il momento dopo è pronta ad accettarlo se a compierlo è Lynch (però nei confronti della parte avversa).

Il romanzo si conclude con quattro piccoli racconti, che hanno il sapore di livelli extra, e dedicati alle backstory degli altri Assassini incontrati nel corso della storia: Nathan/Duncan Walpole nella Londra del 1714, Emir/Yusuf Tazim a Costantinopoli nel 1475, nel 1480 e nel 1482, Moussa/Baptiste a Santo Domingo nel 1758 e Lin/Shao Jun a Pechino nel 1516. Purtroppo, c’è da dire, non aggiungono praticamente nulla all’insieme. E il moltiplicarsi dei punti di vista è proprio uno dei difetti maggiori del libro.

CONCLUSIONI

Può quindi un prodotto collaterale essere migliore dell’originale? In questo caso la risposta tendenzialmente è sì, ma risulta pure evidente come i problemi di questa storia siano a monte.

Siamo certi anche di un’altra cosa. Ora che è in mano alla Disney, l’avventura di Assassin’s Creed è destinata a proseguire. In che tempi e in che modo, lo scopriremo.

Finito di leggere: venerdì 18 aprile 2025.

Nel salutarvi vi invito a leggere Assassin’s Creed di Christie Golden, ultimo appuntamento della nostra rassegna, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

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