King of Halloween: A VOLTE RITORNANO di Stephen King

King of Halloween: A VOLTE RITORNANO di Stephen King

La prima raccolta non si dimentica mai

I racconti più antichi di Stephen King, alcuni addirittura scritti molto tempo prima che raggiungesse lo stato di celebrità grazie ai primi romanzi, sono tutti raccolti nel suo quinto libro, A volte ritornano (1978, stesso anno del capolavoro L’ombra dello scorpione).
Si comincia con la spocchiosa introduzione di John D. MacDonald (autore de Il promontorio della paura, da cui il film con Gregory Peck e Robert Mitchum e il remake di Martin Scorsese con Robert De Niro). Segue per fortuna l’originale prefazione di Stephen King (la prima da lui scritta per un suo libro) che è un piccolo ma autentico saggio sulla paura.
Cape Fear (1991) di Martin Scorsese
Cape Fear (1991) di Martin Scorsese
Venti diversi sono gli orrori raccontati e qui raccolti da King, alcuni inediti prima del 1978 in cui venne pubblicata la raccolta, altri usciti dal 1970 su Cavalier, Cosmopolitan, Gallery, Maine Magazine e Penthouse.

Ispirazioni

Il primo racconto (e inedito fino al 1978) e più corposo è Jerusalem’s lot, ambientato in un gotico west. Qui, attraverso la messa in scena di corrispondenze e stralci di diario, un giovane King si rifà ai maestri che l’han preceduto. Parte come Poe (Charles Boone prende possesso della residenza dei suoi avi ma avverte presenze striscianti dietro i muri) e finisce come Lovecraft (il grimorio di Bloch, messe nere per evocare il Verme da oltre lo Spazio) fin quasi replicandone letteralmente lo stile. Questo racconto più Il bicchiere della staffa dove un paio di anziani bevitori prestano soccorso a un uomo e si ritrovano a fronteggiare i vampiri di Salem’s lot, sono alla base de Le notti di Salem (1975), secondo romanzo di Stephen King pubblicato subito dopo Carrie (1974).
The Mangler Tobe Hooper
The Mangler (1995) di Tobe Hooper
Altro racconto seminale è quello che vede ragazzi omicidi in mondi sfoltiti da una banale influenza (Risacca notturna) che non sarebbe altro che il Captain Trip (qui identificato come A6) de L’ombra dello scorpione (1978).

Un mondo di paura

Spazio per la fantascienza con Io sono la porta, dove un astronauta di ritorno da Venere viene contagiato da un morbo extraterrestre che si manifesta tramite bulbi oculari nelle mani. L’uomo lotta per prendere il possesso del suo corpo, degno di uno dei peggiori incubi corporali di David Cronenberg.
Un uomo instabile sostiene di fronte al suo psichiatra che i tre figli siano stati uccisi dal Baubau nascosto nell’armadio. Salvo scoprire che lo psichiatra è solo un travestimento del mostro degli stanzini (Il Baubau).
Un alcolista che beve la birra sbagliata si trasforma in un nauseante blob grigio che si riproduce per mitosi (Materia grigia).
La creatura del cimitero Ralph Singleton
La creatura del cimitero (1990) di Ralph Singleton
La madre di un giocattolaio ucciso vendica l’assassinio del figlio spedendo al killer professionista un kit di soldatini del Vietnam viventi, feroci e armati fino ai denti (Campo di battaglia). L’operazione nostalgia di un uomo affascinato dalla nebbia fa tornare alla mente gli omicidi al college di Springheel Jack, salvo far sorgere il dubbio che il killer sia proprio lui (Primavera da fragole). Una collegiale conosce un disadattato capace di prendersi cura di lei come nessun altro al mondo (So di che cosa hai bisogno).
Un uomo è afflitto dal rimorso per non essere corso in aiuto della sorella squillo in una storia che ha più del dramma e nulla dell’horror (L’ultimo piolo, terzo inedito). Dietro lo sguardo di un giovane sognante si nasconde un serial killer che spaccia con un martello le ragazze che non risultino essere la sua Norma (L’uomo che amava i fiori). Ancora niente horror e tanto dramma nella storia di un uomo che pratica l’eutanasia sulla madre malata terminale di cancro (La donna nella stanza, quarto e ultimo inedito).
A volte ritornano Tom McLoughlin
A volte ritornano (1991) di Tom McLoughlin

Al cinema (parte I)

Secondo una policy stabilita dallo stesso autore, tutti gli studenti potevano cimentarsi negli adattamenti di questi racconti dopo aver versato il pagamento simbolico di un dollaro. Qui non prendiamo in considerazione i numerosi film e cortometraggi girati dagli studenti, fra i quali La donna nella stanza di Frank Darabont (che ha poi diretto sempre da King Le ali della libertà, Il miglio verde e The mist), ma solo le pellicole “ufficiali”.
Il miglio verde Frank Darabont
Il miglio verde (1999) di Frank Darabont
Abbiamo dunque….
Uomini della classe medio-bassa impegnati in disinfestazione di giganteschi topi (Secondo turno di notte, adattato nel film La creatura del cimitero di Ralph S. Singleton nel 1990).
Un agente di polizia e un professore sono alle prese con la possessione demoniaca e l’esorcismo di un compressore in una lavanderia industriale (Il compressore). Seppur ricorda la malefica caldaia di Mamma ho perso l’aereo, è il soggetto di The Mangler – La macchina infernale (1995) del maestro Tobe Hooper (Non aprite quella porta, Poltergeist) e con Robert “Nightmare” Englund.

Al cinema (parte II)

Un gruppo di persone viene assediato in un isolato postoristoro da automezzi, tir e bulldozer che improvvisamente si sono animati di vita propria (Camion). Questo racconto fece da soggetto alla prima e unica incursione registica di Stephen King con il film Brivido (1986) con tanto di colonna sonora degli AC/DC. Nel filmla rivolta delle macchine viene spiegata (purtroppo) attraverso la congiunzione della Terra con la coda di una cometa. Chris Thomson ne trasse un film tv nel 1997 dal titolo Trucks – Trasporto infernale.
Brivido Stephen King
Brivido (1986) di Stephen King
Il racconto più famoso e che dà il titolo all’intera raccolta è un mix di temi cari allo scrittore: dall’infanzia al bullismo, dall’occulto all’irrisolto. La storia: un insegnante di inglese si ritrova come alunni alcuni teppisti tornati dalla tomba e che in passato gli avevano ucciso il fratello (A volte ritornano). Un titolo così efficace da diventare modo di dire a tutti gli effetti, trasposto sul grande schermo da Tom McLoughlin nel 1991. Fu seguito da due sequel che poco c’entrano: A volte ritornano ancora (1996) di Adam Grossman e Stazione Erebus (1999) di Daniel Zelik Berk.

Al cinema (parte III)

Un istruttore di tennis, se vuole salva la vita, deve vincere la scommessa con un ricco gangster facendo il giro di un palazzo e percorrendo unicamente il suo stretto cornicione. Niente orrore e molta suspence, più vicino ad Alfred Hitchcock presenta che a King. Per questo ricorda l’episodio con Peter Lorre e Steven McQueen rifatto da Quentin Tarantino per l’ultimo segmento di Four Rooms.
Un uomo sposato con figlio disabile si trova impelagato nei sistemi di una ditta che usa metodi discutibili e alquanto illegali per far perdere il vizio del fumo ai suoi clienti (è il secondo inedito della raccolta).
Entrambi i racconti, sia Il cornicione (con James Woods) sia Quitters, Inc. (con la piccola Drew Barrymore) compongono due dei tre episodi (il terzo proviene da un soggetto originale di Stephen King) de L’occhio del gatto (1985) di Lewis Teague (regista de Il gioiello del Nilo e, non a caso, di una puntata de L’ora di Hitchcock). A collegare le storie ci pensa un gatto nero che le attraversa tutte e tre.
Four Rooms
Four Rooms (1995)

Al cinema (parte IV)

Un repubblicano si rivolge a una ditta per tagliare il suo prato ma si ritrova una falciatrice rossa e viva e un uomo nudo dai peli verdi e i denti da coniglio che la insegue, sostenendo che il loro datore di lavoro sia Pan. Ovviamente non andrà bene per il repubblicano (il racconto è: La falciatrice) e nemmeno per King che fece causa ai produttori del film di Brett Leonard con Pierce Brosnan (Il tagliaerbe, 1992). Detestò l’opera in quanto avevano usato il suo nome ma si erano vagamente ispirati al racconto per metter su invece una pellicola tutta incentrata sui pericoli della realtà virtuale. Ebbe pure un seguito nel 1996, Il tagliaerbe 2 – The Cyberspace di Farhad Mann).
Il tagliaerbe Brett Leonard
Il tagliaerbe (1992) di Brett Leonard
Una coppia in viaggio dalle parti del Nebraska finisce nel mirino di una setta di bimbi omicidi che pratica un rito pseudo-pagano. I bambini sacrificano ogni persona adulta a Colui che Cammina tra i Filari: una specie di divinità malefica non difficilmente identificabile con il Randall Flagg ricorrente nelle opere di King (I figli del grano). Se per alcuni il racconto è ispirato al romanzo La festa del raccolto (1973) di Thomas Tryon, ne sono stati tratti due adattamenti per immagini. Il primo è Grano rosso sangue (1984) di Fritz Kiersch con Linda Hamilton (l’unica e immortale Sarah Connor) che, a dispetto del parere negativo della stampa e dello stesso Stephen King, riscosse un buon successo, numerosi appassionati. Sono stati realizzati pure due sequel, Grano rosso sangue 2 – sacrificio finale (1993) di David Price e Grano rosso sangue 3 (1995) di James D. R. Hickox. Il secondo adattamento è un remake televisivo del primo film, Campi insanguinati (2009) di Donald P. Borchers.
Grano rosso sangue Fritz Kiersch
Grano rosso sangue (1984) di Fritz Kiersch

Conclusioni

Venti racconti al limite dello splatter più o meno lunghi, più o meno veloci, più o meno concisi. Di certo questo primo giovane e sperimentale Stephen King è distante dall’ultimo prolisso e maturo Stephen King. Ma il comune denominatore di questa evoluzione rimane una classe media americana per la quale è difficile non provare empatia e sempre soggiogata da mille sanguinolenti e folli orrori.
L'occhio del gatto Lewis Teague
L’occhio del gatto (1985) di Lewis Teague
Non tutti riusciti e non tutti allo stesso livello, questi venti disturbanti distopie quotidiane della provincia americana hanno attraversato i generi. Hanno giocato con i temi fondando magicamente le più grandi paure del nostro tempo. A esempio la ribellione delle macchine, la rivolta dei topi, il bullismo che non muore mai, ecc.
Non tutti i racconti sono eccezionali, ma la gran parte indimenticabile, per questa ragione dopo numerosi film ancora oggi… A volte ritornano.
Nel salutarvi, vi invito a leggere A volte ritornano di Stephen King, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Finito di leggere: giovedì 9 agosto 2018.

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