PELLE DI CORALLO di Antonio Mistretta

PELLE DI CORALLO di Antonio Mistretta

TRE DONNE

Pelle di corallo è raccontato dal punto di vista di un ramo di corallo, testimone silenzioso delle vite di tre donne di generazioni diverse: una nonna (Ondina), una figlia (Maristella), una nipote (Rosamarina). Nomi di persona che appaiono un manifesto d’intenti in questo piccolo trattato umoristico di Antonio Mistretta che pare sfornato dalla più riuscita scuola di scrittura creativa.
Corallo, quindi “in parte” vivente”, ma anche gioiello, oggetto che facilmente passa di mano in mano, e che quindi attraversa più di mezzo secolo italiano: dai primi del Novecento alle lotte di classe anni ’70 passando per il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale, come fosse L’amica geniale.

La serie TV de L'amica geniale
La serie TV de L’amica geniale

RIEDIZIONE

Pubblicato per la prima volta nel 1997 per i tipi Marsilio Editori, il romanzo breve Pelle di corallo ventuno anni dopo è stato ristampato nella presente riedizione da ELI-Palombi Editori: una realtà nata dalla partnership tra Palombi Editori, una storica casa editrice di Roma, e la libreria ELI, una delle migliori del panorama romano. Antonio Mistretta, lettore e docente universitario, organizza difatti gli incontri del gruppo di lettori della libreria ELI.

Pelle di corallo_Libri Senza Gloria
Pelle di corallo_Libri Senza Gloria

UN CORALLO

La copertina monocromatica, una volta tanto, coglie nel segno. Il protagonista, il ramo di corallo, ha 116 anni e scrive in prima persona. Nella solitudine notturna della casa rievoca come in flashback il suo passato: la vita negli abissi dove apprese gli idiomi umani ascoltando i pesci che venivano da ogni dove, quando venne pescato a Sciacca, trasformato in spilla in un laboratorio di Torre del Greco, dimenticato in un magazzino di Palermo per finire casualmente sugli scaffali di una gioielleria a Catania e infine acquisito dalla famiglia Delgado, vicini di casa di quel Giovanni Verga che di mare ne sapeva qualcosa.

La terra trema (1948) di Luchino Visconti
La terra trema (1948) di Luchino Visconti

CONCLUSIONI

L’oggetto-testimone è un pretesto forte, ripreso anche in uno dei capitoli più interessanti di Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo nell’episodio della bottiglia di vino. Il racconto è brevissimo: dopo undici capitoli in circa una sessantina di pagine, l’autore si diverte a inserire “testimonianze scritte” di quanto ha ricostruito ovvero etichette, pagine di diario, lettere, missive amorose, annunci, inviti, ricevute, offerte, telegrammi, eccetera per avvalorare “oggettivamente” il racconto.

Momenti di trascurabile felicità (2019) di Daniele Luchetti
Momenti di trascurabile felicità (2019) di Daniele Luchetti

Nel salutarvi, vi invito a leggere Pelle di corallo di Antonio Mistretta, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.

Finita di leggere: martedì 17 marzo 2020.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *