I ROMANZI DEI CORSARI 3/8: Jolanda, la figlia del Corsaro Nero
Tutte le storie marinaresche di Emilio Salgari, il papà di Sandokan, sono finalmente raccolte in un voluminoso tomo di 1700 pagine, I romanzi dei corsari, ma di rilegatura comoda e maneggevole, per i Grandi Classici di BUR Rizzoli.
Il volume si compone in un dittico: prima la pentalogia sui Corsari delle Antille, poi la trilogia sui Corsari delle Bermude. Abbiamo letto per voi tutti i romanzi delle due serie e, settimana dopo settimana, ve li raccontiamo uno per uno. Oggi tocca a Jolanda, la figlia del Corsaro Nero…

LA VENDETTA NON FINISCE MAI
L’avventura riprende nella migliore delle maniere, con il ritorno di Carmaux e Wan Stiller più in forma che mai. Dispiace solo non vedere al loro fianco anche Moko, il nero forzuto. Per bocca dei due simpatici filibustieri apprendiamo che la duchessa Wan Guld è morta di parto, e per la disperazione il Corsaro Nero (che insieme alla moglie era tornato nel patrio Piemonte) si è lasciato uccidere sulle Alpi mentre respingeva gli invasori francesi.
Una nuova minaccia si manifesta per mezzo del governatore di Maracaybo, che è il conte di Medina e Torres, ovvero il figlio illegittimo del cattivissimo duca di Wan Guld e di una marchesa messicana: l’uomo è deciso a vendicare il padre, morto perché il Corsaro Nero assolvesse la sua di vendetta. Come si dice, sangue chiama sangue. Il governatore ha rapito Jolanda di Ventimiglia, figlia del Corsaro Nero e di Honorata la regina dei Caraibi, mentre la fanciulla rimasta orfana dal Bel Paese si dirigeva su una nave olandese verso l’America. Qui Jolanda intendeva domandare la protezione del capitano Morgan per reclamare le proprietà un tempo appartenute al padre, che il governo spagnolo vuol far proprie come risarcimento per i danni subiti, e le terre della madre, che il conte di Medina vuole tutte per sé.
SAGA FAMILIARE
La storia è ambientata sedici o diciotto anni dopo, non è chiaro, La regina dei Caraibi, così Jolanda ha un’età quindi fra i quindici e i sedici anni. L’ardita ragazza è cresciuta leggendo le memorie del padre, conosce tutta la sua vecchia ciurma, e fieramente dichiara di appartenere alla filibusteria quando questi la liberano dagli spagnoli e si fanno in quattro per proteggere la figlia del loro amato vecchio comandante.

L’autore si rivela sempre più innamorato del pirata Morgan, il fidato ex luogotenente del Corsaro Nero, veramente esistito ed entrato nella leggenda, da Emilio Salgari definito il miglior filibustiere di tutti i tempi: egli ha una nuova nave, chiamata anch’essa Folgore in onore a quella del suo mentore, ed è a capo di un’intera flotta. Ora che è lui al comando, il suo secondo è il “vero” Pierre Le Picard. Tratta in salvo Jolanda, tutti insieme affrontano comete di fuoco, cavalloni giganteschi e un traditore a bordo il quale ha tagliato le batterie che in una scena suggestiva, in preda al ritmo delle onde, si muovono come tessere impazzite distruggendo il frapponte e le fiancate interne. In tali sequenze si può criticare l’eccessivo ricorso alla terminologia navale, ma è giusto un minimo inciampo che solo di primo acchito può ostacolare l’immaginazione, perché la fantasia di Salgari ha sempre la meglio su tutto!
LA GIUNGLA: UNA SFIDA DELLA FORMAZIONE
La nave si sfalda, l’equipaggio si disperde, pochi superstiti naufragano in Venezuela, ed è qui che Jolanda, costretta a cavarsela da sola e a occuparsi del pirata Morgan diventato infermo, si confronta con l’esotismo selvaggio dell’avventura. Il destino ha chiamato questo figlia privilegiata a diventare un’eroina, ed è nel verde letale che affronta il suo percorso di iniziazione verso l’età adulta. Rispetto alle puntate precedenti, la parentesi documentaristica nella giungla non è affatto pretestuosa, ma con le sue mille insidie la natura indomita è finalizzata alla maturazione del personaggio.
L’avventura prosegue e si conclude (frettolosamente) con il faccia a faccia con il conte di Medina nell’America Centrale, dove partecipiamo direttamente all’attacco a Panama, fatto storico. Occorre ricordare una battuta che Umberto Eco fa ne Il pendolo di Foucault (leggi QUI la recensione) quando i suoi personaggi ironizzavano sulla frase “Uno storico“: difatti ogni volta che Salgari citava un fatto storico mette un uno in cima all’ultima parola, apre un richiamo e a piè di pagina scrive “fatto storico“.

CINEMA E TEATRO
Jolanda, la figlia del Corsaro Nero fu il terzo dei cinque film girati e distribuiti in contemporanea nel 1921 dalla Rosa Film di cui abbiamo già parlato. Esiste anche un altro adattamento firmato nel 1953 da Mario Soldati. Questa pellicola venne girata dal regista Soldati negli Studi Ponti – De Laurentis pur con ristrettezze economiche (avevano a disposizione una sola nave per le riprese!) in simultanea (ovvero riutilizzando la stessa troupe) con I tre corsari. Sebbene in apertura di quest’ultimo si legga “tratto dal romanzo Il Corsaro Verde di Emilio Salgari” sappiamo bene che questo romanzo non esiste e che il film è una libera reintepretazione delle disavventure dei tre cavalieri di Ventimiglia: nella originale variante filmica i tre fratelli non conoscono Wan Guld nelle Fiandre, ma il loro storico nemico li raggiunge in Piemonte per conquistarne il castello e li spedisce nelle Antille, dove anche lui si recherà più avanti agli ordini del viceré.
Il film dedicato a Jolanda è invece una versione autoironica non particolarmente apprezzata dai fan di Salgari. La parte principale è affidata a May Britt, all’epoca lanciata come novella Greta Garbo mentre Renato Salvatori, qui nella parte di Morgan, interpreta invece il Corsaro Rosso ne I tre corsari.
Segnaliamo che, liberamente ispirata al testo dell’autore veronese, ArtistiAssociati ha prodotto per la stagione 2020/2021 una pièce con Veronica Pivetti che, fra canti e balli, trasforma il romanzo di formazione in una metafora sulla riconquista femminile del proprio posto nella società.

CARTONE ANIMATO
Jolanda, la figlia del Corsaro Nero è anche una serie Rai Fiction a cartoni animati del 1999 composta da ventisei puntate, ciascuna della durata di ventisei minuti. Rispetto al romanzo, Jolanda non ha più i capelli neri come il padre ma biondi, il suo nemico non è il conte di Medina ma Wan Guld, ancora in vita. Come si conviene per i prodotti per piccini vengono epurati i propositi vendicativi del Corsaro Nero, il quale ha fatto quel che ha fatto unicamente per liberare il popolo dal giogo spagnolo, e vengono introdotti elementi fantastici quali la magia e un criceto mascotte di nome Emilio (citazione lampante). Viene introdotta Neala (che nel ciclo delle Antille spunterà non prima de Il figlio del Corsaro Rosso) e per l’occasione viene inventato il pirata John Largo.
CONCLUSIONI
Al netto dei termini desueti (ricordiamo che il libro è stato scritto due secoli fa!), lo stile di scrittura rimane retrò ma forte di descrizioni veloci e rapide battaglie. Jolanda, la figlia del Corsaro Nero è un altro imperdibile classico del genere. Forse avremmo voluto vedere Jolanda maggiormente protagonista di questa rocambolesca nuova avventura, a ogni modo la trilogia si conclude con la giusta dose di romanticismo e soddisfazione.Finito di leggere: lunedì 1 febbraio 2021.

Nel salutarvi, vi invito a leggere Jolanda, la figlia del Corsaro Nero di Emilio Salgari, e a tornare su questa pagina per dirmi cosa ne pensate.
Il prossimo appuntamento de I romanzi dei corsari è per sabato1 maggio con “Il figlio del Corsaro Rosso“!
Inoltre, tutte le puntate precedenti sono raggiungibili tramite i link postati a seguire in calce!