L’UOMO CHE SCAMBIO’ SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO di Oliver Sacks
L’UOMO CHE SCAMBIO’ SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO di Oliver Sacks
INDOVINA CHI?
Scrittore e accademico britannico. Medico specializzato in neurologia. Come ammette lui stesso, un naturalista. In due parole: Oliver Sacks.
Al suo spirito di osservazione di uomo di scienza non si deve solamente l’aver raccolto gli assurdi casi umani di un ambito clinico quasi sconosciuto al di fuori dalla letteratura scientifica. Gli si deve anche il merito letterario di aver deposto il linguaggio tecnico e dato a questo variopinto campionario di disturbi un ordine romanzesco a Le mille e una notte. Stratagemma che ci avvicina maggiormente alla complessità dello sistema nervoso umano.
Io ti salverò (1945) di Alfred Hitchcock
Ne L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello Sacks non usa mai una lente pietosa, ma sempre curiosa, trasformandolo in un libro per tutti: per gli addetti ai lavori e per chi non lo è. L’opera è stata pubblicata per la prima volta a Londra nel 1985: l’esatto momento storico in cui psichiatria e neurologia cominciavano a stringersi la mano. Da allora ha conosciuto tantissime ristampe e traduzioni che, a oltre trent’anni, l’hanno reso un classico della saggistica.
Antologia
Non un romanzo, ma un raccoglitore di tanti potenziali romanzi. Aneddoti sulle degenerazioni del cervello, considerazioni su casi clinici rarissimi con un gusto per il paradosso che forse solo un autore come Paul Auster (da poco tornato alla ribalta con 4 3 2 1leggi qui la recensione di Libri Senza Gloria) potrebbe rendere al meglio in narrativa.
Un chien andalou – Un ccane andaluso (1929) di Luis Bunuel
I pochi disegnini dei pazienti o i grafici sulla stimolazione elettrica dei pazienti, alternati alle citazioni di Luis Bunuel e Ludwig Wittgenstein, rendono più gustosa una lettura già di per sé intrigante.
Esaminiamo ora velocemente le ventiquattro sfumature del cervello e relativi profili umani catalogati nel corso della sua carriera dal professor Sacks (Albert Einstein College of Medicine di New York), studi grazie ai quali ha conquistato la fama internazionale.
Li esaminiamo secondo i quattro macro-insiemi in cui li divide l’autore.
Perdite (parte I)
Ovvero, il deficit da una parte significa guadagno dall’altra.
1. L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. Il caso che dà il titolo all’interno volume, non è una fake news acchiappalink. E’ successo per davvero al dottor P., egregio musicista affetto da prosopagnosia o agnosia per i volti. Il fatto che egli non riuscisse a riconoscere alcun volto non significa che non fosse in grado di produrre musica eccellente per tutta la vita.
2. Il marinaio perduto. La citazione di Luis Bunuel ci introduce al caso dell’ex marine e dell’ex alcolista Jimmie la cui devastazione neurologica è provocata da una amnesia retrograda. Jimmie ha dimenticato interi anni della sua vita e crede ancora di essere un aitante giovanotto. Il medico gli applica un taccuino sul corpo per annotare gli eventi più recenti, cosa di cui perderà memoria: non solo di avere scritto sul taccuino, ma si dimenticherà del taccuino stesso. Non traeteci un film, ci ha già pensato l’immenso Christopher Nolan con l’immenso Memento (2000), dove il protagonista adotta una soluzione quasi identica a quella del taccuino legato al corpo: lui però si tatua addosso tutto quel che fa prima di dimenticarlo.
Memento (2000) di Christopher Nolan
3. La disincarnata. La neuropatologia che ha colpito la bella Christine è un disturbo dell’immagine corporea che le fa venire meno la propriocezione. Sbalorditivo: è in sé ma è fuori di sé.
4. L’uomo che cadde dal letto. E’ successo perché non riconosceva più la sua gamba come propria e ha cercato di spingerla via.
Perdite (parte II)
5. Mani. La paralisi cerebrale della cieca Madeleine J. rientra in una casistica di agnosia evolutiva che le fa totalmente perdere ogni genere di percezione tattile.
La torre di Pisa
6. Fantasmi. Il caso degli arti fantasmi è talmente stranoto che lo stesso Sacks liquida la faccenda con un paio di divertenti aneddoti.
7. Come un fuso. Nel signor MacGregor si viene a creare un cortocircuito fra i tre sensi segreti (oltre i cinque canonici): labirintico, propriocettivo e visivo. Basta che uno dei tre vada fuori uso per mandare in vacca tutti gli altri. E così il signor MacGregor se ne va in giro piegato di lato come un fuso pensando invece di rigare dritto.
Tommy Lee Jones è Due Facce in Batman Forever (1995) di Joel Schumacher
8. Attenti a dest! Un ictus ha paralizzato l’emisfero destro della signora S. compromettendole ogni relazione con il lato sinistro della vita.
9. Il discorso del Presidente. Un Homo Loquens (come un politico abile in retorica, tanto per cambiare) non può mentire a un uomo cui le turbe del lobo temporale destro del cervello ha reso atonale. I tic non sono di chi parla, come il Re nel film di Tom Hooper, ma di chi nell’auditorio riconosce le contraddizioni e le menzogne dell’oratore.
Il discorso del re (2010) di Tom Hooper
Eccessi
Ovvero, nel mondo di Dionisio l’eccitazione della malattia è un bene mentre lo stato “normale” è un male.
10. Ray dei mille tic. La sindrome di Tourette può essere un superpotere? Di settimana Ray la tiene a bada prendendo le medicine, ma nel weekend sospende la cura e lascia che i suoi mille tic lo trasformino in un ricercato batterista jazz.
11. La malattia di Cupido. Anni prima Natasha K. contrasse in un bordello una malattia venerea che, dopo una lunghissima latenza, emerse come neurosifilide. La L-dopa, come la sindrome di Tourette e come la cocaina, aumenta la dopamina del cervello. Ciò è valso nel caso precedente di Ray: la somministrazione di aloperidolo diminuisce l’eccitazione del paziente affetto da parkinsonismo, facendo venire meno la cosiddetta speed-art dell’anfetaminismo di cui sono capaci.
12. Una questione d’identità. Il problema di William Thompson è la sindrome di Koraskov che lo depriva dell’anima, in sostanza conducendolo a un delirio d’identità.
James McAvoy è la Bestia in Split (2016) di M. Night Shyamalan
13. Sì, padre-sorella. L’enorme carcinoma sui lati orbito-frontali della signora B., ex ricercatrice in un laboratorio chimico, si era manifestato in una dissoluzione nervosa per mezzo della “spiritosite”: l’ebefrenia è la cosiddetta schizofrenia dell’allegro stupido.
14. La posseduta. Se la sindrome di Tourette è rara, la super-Tourette lo è ancora di più. Una frenetica psicosi che provoca non solo convulsioni motorie (la sindrome classica) ma anche convulsioni percettive. Grazie a questo potere la nostra protagonista può replicare la gestualità e l’espressività di chiunque, finendo per essere posseduta da più di cinquanta persone per volta, peggio della psicopatica Orda che possiede il villain di Split.
Trasporti
Ovvero, di come la stimolazione del sistema limbico del cervello permetta all’immaginazione e alla memoria di “trasportare” (epiletticamente) altrove una persona.
15. Reminiscenza. Si passano in rassegna i casi di allucinazioni musicali portatori di reminiscenze epilettiche. La signora O’C e la sua nostalgia incontinente curata da anticonvulsivi e la signora O’M e la sua epilessia musicale provocata da un ictus. Infine Šostakovič che ogni volta che piegava la testa da un lato, la scheggia di una granata rimastagli nel cervello gli faceva sentire la musica. Morale della favola: l’ipermnesia (insorgere convulsivo di melodie del passato) conferma la natura proustiana della mente.
16. Nostalgia incontinente. Le tracce mnestiche sopite nel sistema nervoso emergono grazie alla forzatura indotta dalla L-dopa e nel caso di pazienti anziani si associano a una certa disinibizione.
Il pasto nudo (1991) di David Cronenberg
17. Passaggio in India. Un astrocitoma, tumore celebrare maligno, induce stati sognanti in una ragazza indiana, Bhagawhandi P.
18. Il cane sotto la pelle. Il giovane studente di medicina D., prima di diventare il dottor D., grazie alle droghe vive un’esperienza olfattiva che non ha nulla da invidiare a una storia di William S. Burroughs, Il pasto nudo o La scimmia sulla schiena.
19. Omicidio. Donald uccide sotto l’effetto di CCP, rimuove ogni ricordo finché un fortuito incidente stradale non provoca un ritorno allucinatorio dalla carica psicotica: rivive il delitto in ogni dettaglio, lo ossessiona e lo spinge fin quasi al suicidio. Anche qui, alzi la mano chi non ha visto L’uomo senza sonno.
L’uomo senza sonno (2004) di Brad Anderson
20. Le visioni di Hildegard. Non un filosofo, ma una monaca che vive un’esperienza mistica ma che è in realtà un’allucinazione di origine emicranica.
Il mondo dei semplici
Ovvero, l’insufficienza mentale fa smarrire il potere dell’astrazione e i cosiddetti “ritardati” vivono in un mondo che è semplice perché è concreto.
21. Rebecca. Una menomazione neurologica affligge una bambina ebrea, Rebecca, separandole nettamente il pensiero paradigmatico da quello narrativo: la musica e il teatro sopperiscono al suo QI sotto la media risolvendone l’idiozia motoria.
22. Il melomane enciclopedico. Martin A. è il classico idiot savant: una meningite lo ha reso ritardato, ma i geni paterni un grandioso cantante (eccetto che per una disfonia spastica).
Rain Man – L’uomo della pioggia (1988) di Barry Levinson
23. Gemelli. John e Michael, incapaci di qualsiasi calcolo aritmetico, sono in grado di stabilire con estrema precisione in quale giorno della settimana cade un evento passato e futuro. Loro vedono i numeri, la quel cosa li rende fenomeni da baraccone e protagonisti di un romanzo di fantascienza. Almeno finché, separati, non riescono più a sincronizzarsi con l’armonia dei numeri primi.
24. L’artista autistico. Il giovane José, autistico cui è precluso il nostro mondo, grazie ai suoi disegni riesce a comunicarci il suo Multiverso.
Conclusioni
I personaggi con il titolo generico seguito da un nome o da un cognome composto da un’iniziale maiuscola puntata sono un grande inventario di casi / pazienti / vittime. Le vittime sono sempre gli ospiti della clinica, il maggiordomo assassino è sempre da identificarsi con lesioni encefaliche.
In quest’ottica ci immaginiamo il pioniere medico / scrittore Olivier Sacks come un detective ogni volta chiamato a esaminare un paziente diverso, un caso clinico più bizzarro dell’altro e ogni volta sperimentare soluzioni azzardate e geniali per porvi rimedio. Sacks investigatore è medico umorista e fine scienziato dalle inclinazioni filosofiche. Non è difficile intuire come mai il metodo deduttivo di Dr. House lo abbia reso non meno affascinante di Sherlock Holmes.
Hugh Laurie è il Dr. House
Viene da chiedersi quali meraviglie nel futuro ci riserverà la neurochirurgia quando si riuscirà finalmente a esplorare a trecentosessanta gradi le zone d’ombra del cervello umano.
In nessun caso comunque queste persone “anormali” ci appaiono pazze, ma sempre persone “speciali”. Non scorgiamo quasi mai il dramma, ma sempre il lato positivo, perché speciali sono gli occhi di chi ce li racconta.
Ci tocca il rigore scientifico di Oliver Sacks di fronte alle patologie, ci tocca la sua capacità affabulatoria e insieme divulgativa, ma in particolare ci tocca la sua accattivante umanità. Non è in definitiva la malattia mentale in sé a stimolare il nostro pensiero, ma le acute e profonde riflessioni verso le quali sa condurci l’abile scrittura del professor detective Sacks.